PRATICARE LA DANZA ORIENTALE

Ricordo quando vidi per la prima volta una danzatrice del ventre ne rimasi incantata dalla grazia e sinuosità, pensieri, vecchie e nuove emozioni si affacciavano in me, ma sopratutto il mio sguardo era ipnotizzato dalla capacità di ogni piccola parte del corpo di muoversi singolarmente. Pensai che era una danza molto difficile, ma allo stesso tempo affascinante come ogni sfida.  Praticando questa disciplina capii che certi movimenti sono possibili solo grazie allo studio di una precisa tecnica in grado di donare grandi benefici fisici-energetici, e con il tempo benefici anche mentali e psicologici.  Personalmente integro lo studio di questa danza anche con frammenti e accenni di altre discipline, quali ad esempio yoga, pilates, tai chi, che ritengo molto utili per lo scioglimento corporeo, la respirazione e la concentrazione.

Il FISICO tutto viene coinvolto, reso fluido e morbido, dai capelli agli occhi, la testa le mani, le braccia, il dorso, le gambe i piedi, e naturalmente la zona lombo-dorsale. 
Grazie alla respirazione l’energia viene distribuita in tutti i chakra dissolvendo blocchi, che causano squilibri, in particolare l’energia dal ventre la più simbiotica per la donna, si trasmette in tutto il corpo.
Ma è proprio nella zona addominale che si avvertono i miglioramenti più importanti e significativi, infatti grazie al potenziamento delle fasce muscolari dorsali addominali e pettorali, la schiena è sottoposta durante il menage quotidiano a meno stress, si allunga la colonna vertebrale eliminando blocchi e tensioni e quindi dolori. 
Inoltre i tanti movimenti rotatori del bacino beneficiano anche l’apparato interno femminile, migliorando il ciclo e i dolori mestruali, le ovaie e la sessualità, il funzionamento di reni e intestino. 

LA PSICHE in primo luogo trae soddisfazione dai benefici fisici ottenuti perchè si acquista sicurezza, e la morbidezza si trasmette anche al carattere donando soavità e serenità. Ci si rilassa rendendosi finalmente conto che non esiste un corpo ideale, ma la nostra tipicità fisica che ci rende uniche. Cadono così anche stereotipi, tabù e paure, principali fonti di stress.
La concentrazione a volte meditativa di questa disciplina aumenta la propria consapevolezza che aiuta a ritrovare identità e il proprio posto nella vita.
Inoltre, non da ultimo, l’animo umano è fortemente impressionato dalla musica e dal canto. Nel caso mediorientale i ritmi che sono piuttosto allegri e distensivi creano rilassamento predisponendo all’ascolto, ma allo stesso tempo sono anche carichi di pathos capaci quindi di sviluppare in noi capacità empatica. 
Possiamo attingere a vari livelli musicali ovvero sia di ritmi base che entrano facilmente in sintonia con i nostri ritmi fisiologici donandoci un senso di fiducia e capacità, oppure combinazioni melodiche più articolate capaci di stimolare la creatività dell’inconscio, fino a rapire in un estasi danzante.